forse oggi c'era il sole ma non me sono molto accorta. mi insegnano che questa è la normalità. questo spirito di sacrificio e questa abnegazione. l'alienarsi per una settimana davanti a un file pieno di righe e colonne è normale. bisogna farlo. per poter arrivare. arrivare a cosa non so. forse semplicemente sto percorrendo la strada sbagliata. e navigo a vista senza una bussola cercando di orientarmi e trovare il nord osservando i muschi sui tronchi degli alberi.
ultimamente vedo solo indicazioni sbagliate e muschi rinsecchiti.
chiusa come una matrioska che di volta in volta svela un contenuto uguale e diverso, per arrivare infine al nucleo e trovarlo miseramente vuoto e inutile. come un gioco stupido per passare il tempo.
faccio finta. e mi imbarazzo delle mie stesse sensazioni.
mi vergogno e vorrei dirle senza parlare. e vorrei soprattutto che servisse a qualcosa.
guardo i numeri e i nomi sullo schermo. immagino queste persone che sto classificando, archiviano,indagnado. saranno contenti?
giovedì 22 gennaio 2009
domenica 18 gennaio 2009
una vita stupida e piccola e senza troppi sensi.
che palle
la sola fras chie mi gira nel cervello è che palle.
noia.
poche persone.
grande solitudine.
che palle
soliti percorsi, stesse strade
stesse cose.
cene surgelate
frasi di sempre
piattume mentale e stesse parole e gesti reiterati che mi muovono solo lacrime.
sarà la domenica, l'inverno, la casa in disordine.
forse l'aria in torno o la mia rubrica piena di numeri di persone lontane.
non lo so.
ma quasi quasi mi faccio uno shampo e mi metto a letto. e anche vaffanculo.
che palle
la sola fras chie mi gira nel cervello è che palle.
noia.
poche persone.
grande solitudine.
che palle
soliti percorsi, stesse strade
stesse cose.
cene surgelate
frasi di sempre
piattume mentale e stesse parole e gesti reiterati che mi muovono solo lacrime.
sarà la domenica, l'inverno, la casa in disordine.
forse l'aria in torno o la mia rubrica piena di numeri di persone lontane.
non lo so.
ma quasi quasi mi faccio uno shampo e mi metto a letto. e anche vaffanculo.
domenica 11 gennaio 2009
sunday lunch
alla fine di ogni giornata mi sento come dopo una festa. la stessa ingiustificata malinconia.
è stata una bella giornata ma sempre una sottile ansia da prestazione mi serpegga dentro, come se sapessi che c'è qualcosa che non va. mi capita quando trascino con me persone in situazioni scelte da me. come invitare a cena qualcuno e avere l'ansia che tutto sia buono.
forse è per questo che non mi piace mai prendere l'iniziativa e preferisco aggregarmi, perchè tutto sommato io anche se sono così come sono, cerco di farmi nadare bene tutto. o quantomento non ho il coraggio di lamentarmi.
sto esagerando una minima sensazione che ho avuto, questo forse per colpa del mio stato di alterazione.
sabato 10 gennaio 2009
splende un sole gelido. ma io sono in casa. quando non faccio le cose normali mi sento male. forse il mio destino è la banalità.
pulisco la casa senza molta voglia. ho la nausea e la solita tristezza senza motivo che mi piomba addosso.
senza motivo ono c'è niente. il motivo però io davvero non lo so.
un destino di banale insoddisfazione cronica dove non mi basta mai quello che ho. e dove desidero sempre quello che se ne va.
non ho neanche una voglia, se non quella di fumare mille sigarette per seccarmi definitivamente la gola.
pulisco la casa senza molta voglia. ho la nausea e la solita tristezza senza motivo che mi piomba addosso.
senza motivo ono c'è niente. il motivo però io davvero non lo so.
un destino di banale insoddisfazione cronica dove non mi basta mai quello che ho. e dove desidero sempre quello che se ne va.
non ho neanche una voglia, se non quella di fumare mille sigarette per seccarmi definitivamente la gola.
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