domenica 21 dicembre 2008

we have all the time in the world.


penso al reciproco di zero e al genio altrui.
tutto sommato odio il natale ma fa parte di quelle cose che mi fanno sentire uguale algi altri come comprarmi l'antistress dall'indiano di turno in piazza, stare in coda verso il mare l'8 di agosto, andare a fare le gite di pasquetta e baciarsi con il fidanzato sotto il vischio.
oggi mi sono dedicata alla cucina e alla confezione dei docli della tradizione. lo faccio soprattutto per me. perchè adoro ricordami di mia nonna mentre polverizzo le mandorle e menrtre assaggio mille volte l'impasto per vedere se c'è troppo rum o no.
adoro l'appiccicume dei canditi (che peraltro non mi piacciono) e fondamentalmente mi piace anche quella stanchezza che ti piomba addosso quando hai messo via l'ultima terrina. sana e pura soddisfazione.
adopo poi i discorsi che regnano sovrani tra le donne che in gran consiglio sono l' a discutere se sia meglio un albume o due. se sia meglio usare il sac à poche o le mani, se sia meglio il limoncello nell'impasto o solo una grattatina di scorza di limone.
insomma a natale mi mancano tutti. mio padre, grande mangiatore di cartellate e fichi secchi con la mandorla in mezzo. mia nonn che preparava dolci per tutti i 7 figli e le loro famiglie. iniziava a cucinare l'8 dicembre. giorno dell'immacolata concezione. e finiva il 6 di gennaio. giorno dell'epifania di nostro signore.
mi manca mio zio che era il preferito della nonna e che riuniva tutti a casa sua e si giocava al mercante in fiera all night long. mi manca mia zia che armata di 2 pacchetti di sigarette (le kim slim) si piazzava al tavolo da gioco e puntualmente litigava di brutto con tutti, chè voi non sapete giocare.
insomma mi manca tutto questo. e quello che succede oggi mi sembra solo la triste parodia di un passato remoto che tutti in famigia rimpiangiamo ma di cui non osiamo parlare.

martedì 9 dicembre 2008

per le strade di roma - francesco de gregori

C'è adrenalina nell'aria
Carne fresca che gira
Polvere sulla strada
E gente che se la tira
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i gabbiani che calano sulla Magliana
E spunta il sole sui terrazzi della Tiburtina
E tutto si arroventa e tutto fuma
Per le strade di Roma

Ci sono facce nuove
E lingue da imparare
Vino da bere subito
E pane da non buttare
E musica che arriva da chissà dove
E donne da guardare
Posti dove nascondersi e case da occupare
Che sono arrivati i Turchi all'Argentina
E c'è chi arriva presto e chi è arrivato prima
Per le strade di Roma

E c'è un tempo per vendere
E un tempo per amare
E c'è uno stile di vita
E un certo modo di non sembrare
Quando la notte scende
E il buio diventa brina
E uomini ed animali cambiano zona
Lucciole sulla Salaria e zoccole in via Frattina
E tutto si consuma e tutto si combina
Per le strade di Roma

E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i ragazzi che escono dalla scuola
E sognano di fare il politico o l'attore
E guardano il presente senza stupore
Ed il futuro intanto passa e non perdona
E gira come un ladro
Per le strade di Roma

mercoledì 26 novembre 2008

lunedì 24 novembre 2008

fisiologia sentimentale

dovrebbero scrivere un manuale sulla fisiologia del sentimento.
inesorabilmente la curva discendente arriva e improvvisamente l'inverno sembra solo freddo e grigio e le lucine di natale ti sembrano solo una sciocchezza mondiale e perdono quel minimo di dignità che possono avere se le guardi in due.
ma probabilmente questo è tutto superabile. la mia volontà di superamento, per lo meno, c'è tutta.
non sono la prima. non sarò l'ultima. e questa frase mi ronza nel cervello. perché in certi istanti mi piacerebbe davvero poter sentire di esserlo. di essere l'ultima per te.
così come sento che a volte mi piacerebbe lo fossi tu per me.

giovedì 20 novembre 2008

deep waters


nuoto in acque profonde a caccia del pesce grosso.
non fraintendetemi
"le idee sono come pesci. Se vuoi pescare il pesce piccolo puoi rimanere nell'acqua bassa. se vuoi pescare il pesce grande devi scendere in acque profonde"

martedì 11 novembre 2008

Pioggia di novembre - v.c.

E se, e ma
mi pare sarà
eppure non piove e nuvole
non ne vedo di qua
è una striscia di cielo
non diversa da prima
solo freddo d'autunno
e bianco color di farina

guardo sopra al sesto piano
una goccia e poi l'altra si spiaccica in faccia
fa un rumore di sveglia
che tintinna sul ferro
di una gronda lontana

e viene la pioggia a lavare
le macchine in fila
gli allarmi strillare
e bagna le aiuole spellate
le multe stracciate
il cielo dei bar

sulla strada di pietra segnata
come panforte di tagli e binari
piove sulle varesine e gira gira
la giostra senza fine

cade sopra i tram che passano lenti
di ferro e di legno pazienti
con un occhio solo
buoni da guardare
dinosauri in fila ad asciugare
piove sui pensieri dietro ai fanali
delle tangenziali

e bagna nei cortili i gerani
le nere ringhiere
le lingue straniere
i viados di Gioia
la casba di Buenos Aires
le edicole accese
le borse e le spese

piove sulle campane
delle pievi romane
sulle grazie sui ceri
sui voti e sui desideri
cade sopra i piedi dei bambini
che ci sono ma non li vedi
sugli ortomercati
dentro i fabbricati
sopra le collette di spicci e sigarette
su uomini e su cani
e piove sulle urla dei villani

sul cimitero monumentale
sugli attacchini sugli spazzini
sulle chiese dei filippini
sui tavolini dei baracchini
sui gatti tristi dentro i cortili
sulle collane degli abusivi
sul padiglione degli infettivi
sopra i germani dentro i navigli

sui treni caldi dei pendolari
sopra i silenzi dei tassinari
sulle africane per mezzo ai viali
sopra i parenti negli ospedali
e piove stasera anche sul chiuso della galera

e venga la pioggia a Novembre
a lavarmi i pensieri dal fango e dal mal.

lunedì 10 novembre 2008

The end of the world - the cure

Go if you want to
I never tried to stop you
Know there's a reason
For all of this you're feeling
Love it's not my call
You couldn't ever love me more
You couldn't love me more
You couldn't love

Me I dont show much
It's far too hard to hide you
See in a moment
I cant remember how to
Be all you wanted
I couldn't ever love you more
I couldn't love you more
I couldn't love

You want me to cry and play my part
I want you to sigh and fall apart
We want this like everyone else

Stay if you want to
I always wait to hear you
Say there's a last kiss
For all the times you run this
Way, it's not my call
You couldn't ever love me more
You couldn't love me more
You couldn't love

Love me more
Couldnt ever love me more
I couldnt love you more
I couldnt love

You want me to lie not break your heart
I want you to sigh and fall apart
We want this like everyone else

Maybe we didn't understand
It's just the end of the
end of the world
Maybe we didn't understand
Not just a boy and a girl
It's just the end of the world

Me I dont say much
It's far too hard to make you
See in a moment
I can't remember how to
Be all you wanted
I couldnt ever love you more
I couldn't love you more

domenica 2 novembre 2008

insomma quando un oggetto è appiggato da qualche parte prende un sacco di polvere. io mi sento un po' così. un po' impolverata.
annoiata a morte
in cerca di conferme e novità che forse dovrei solo spolverare un pochino.

martedì 21 ottobre 2008

sono msr. wolf. e creo probelmi

il mio oroscopo oggi diceva di dedicarmi alla scrittura.
certo i 5 minuti prima di dedicarsi ad attività varie ed eventuali per rilassarmi e scrollarmi di dosso la giornata, non è che siano propriamente "dedicarsi" alla scrittura.
anche perché gli argomenti scarseggiano o quantomeno si ripetono ciclicamente piuttosto uguali.
arriva l'inverno e a volte mi fa una paura fottuta.
altre volte invece mi sento fortissima.
se solo potessi tornare indietro e prendere una per una le persone che negli anni mi hanno rovinato sia nel breve che nel medio-lungo periodo, lo farei più che volentieri. e come un giudice corrotto le condannerei per tutto e non mi terrei niente di non detto.
mi faccio cullare da finti interessi. e penso che l'autentica gioia degli ultimi mesi abbia una sola ed unica fonte.

sabato 27 settembre 2008

gli intervalli così lunghi tra un post e l'altro non sono certo sengo di mancanza di argomenti, semplicemente meno tempo a disposizione.
Ancora una volta sono caduta (caduta per sbaglio) in un turbine di lavoro senza speranza.
Credo sia solo il mio super io a dettarmi queste norme morali di attaccamento al lavoro, che spero avranno seguiti migliori di questo presente.
E' passato anche il mio compleanno senza che me ne accorgessi troppo forte, tranne per una febbre bruciante che mi ha colpito proprio mentre avrei dovuto spegnere le mie 26 candeline.
per fortuna riesco a non essere così sentimentale, a volte.

martedì 9 settembre 2008

mr. nothing

blues metropolitano.
a volte però la città regala piccoli incontri che se si va oltre la diffidenza cronica cui ormai sono abituata, sono assolutamente piacevoli.
ora io e mr. nothing siamo amici.
we all live in the same world.
così mi ha salutato.
mi basta pochissimo per sentirmi importante, altrettanto poco per sentirmi uno zero.
per sentirmi di colpo in fondo alla classifica.
chè alla fine è tutto scontato, no? ma non così sempre.
le parole sono importantie, insomma, vanno dette.
niente. la serata finisce così.
annullamento catodico e sonno.

venerdì 29 agosto 2008

benefici delle vacanze lavati via dopo qualche doccia come la mia abbronzatura ormai sbiadita.
milano, la città che mi respinge, mi tiene qui.entro il 2009 cambierò vita. lo so. lo sento. lo dicono gli astri.
e soprattutto sarò libera dalle dipendenze.

venerdì 8 agosto 2008

nEURO

poche ore ancora. forse posso resistere.
mi sembra tipo la vigilia di natale o di capodanno... quel senso di fuggi fuggi generale.
silezio nei corridoi. ci sono solo io che attendo attese fondamentalmente inutili.

mercoledì 6 agosto 2008

io, piena di confini

sto ascoltando una canzone semi nuova che non è niente male dopo aver consumato una sottospecie di cena precotta by esselunga.
la nuova avventura lavorativa è appena cominciata e ho sempre la sensazione di guardarmi contiunamente dall'esterno e mi incazzo quando vorrei fare cose diverse e invece le faccio come non vorrei.
il sole e il mare del salento magari mi rigenereranno e tornerò a essere io.
oppure sarò io per la prima volta.

venerdì 1 agosto 2008

un'estate di belle speranza si apre.
domani devo ricordare esattamente chi sono. e devo soprattutto ricordarmi di esserlo.
come se la vera me stessa fosse una maschera, una di quelle che non ho ancora indossato ma di cui conosco perfettamente la parte perché l'ho a lungo studiata. che alla fine il metodo stanislawsky è duro a morire.
duro a morire. die hard.
il problema principale della frase che vengo da scrivere è che non sapevo esattamente come concluderla.
mi rendo conto che possa risultare strana e incomprensibile. ma vi giuro che si basa su una logica schiacciante.

sarà che non sono a casa mia e dunque non mi sento nel mio habitat.. ma una sottile inibizione mi blocca dallo scrivere quello che realmente vorrei.
dire esattamente come mi sento e quanto sia per me importante quello che sta succedendo.
come se stessi dimostrando a me stessa di poter fare tutto.
infondo il lavoro fatto si ora si è sviluppato in una campana di vetro e ora invece sarò sola.

mercoledì 23 luglio 2008

la gomma del ponte

cerco di fare in modo che tutti i pezzettini coincidano come in un mosaico. non conosco esattamente la forma che prenderà il mio disegno e di conseguenza è difficile adoperarsi per qualcosa che non si sa cosa'è.
sto andando avanti senza sapere dove. e senza sapere se gli strumenti che utilizzo siano i più adatti.
certamente ci sono altre strade possibili che io in tutta sincerità nono riesco bene a vedere.
continuo a perseverare nei medesimi errori.
è incredibile come una ragazza come me possa essere diabolica.
le notti sono insonni a volte. e mi perdo in giochi da grandi che la mattina dopo mi lasciano addosso sensazioni troppo strane da spiegare.
ci sono molti vuoti in queste giornate. non posso pretendere che una sola persona possa riempirli.
eppure sogno che sia così.
amante amico confidente intrattenitore. mille facce per una persona sola. cosa che evidentemente è fuori da ogni logica.
tra pochi giorni un nuovo lavoro.
dopo ancora qualche manciata di giorni una vacanza che è un grande punto di domanda.
domani ancora musica. isola felice. eldorado in un deserto di alti e bassi di noia e piccole oasi di grande caos.
i capelli mi pare stiano già ricrescendo.
mi guardo nello specchio come se fosse un sogno.
guardo l'ora e i minuti passano lentissimi e mi domando come mai in tutto questo tempo la cosa che riesco a fare meglio è ricordare e non agire.
mi dicevano di uccidere l'uomo che reagisce ma in realtà nel profondo della mia anima le reazioni non sono accompagnate da azioni. ho solo reazioni epidermiche. emotive. parole senza fatti.
come un disegno che non si riesce a completare perché ti si spunta la matita proprio sul più bello.
osservo invece altri artisti all'opera che hanno in mente quadri precisissimi di azione. e mille mani che li aiutano. provo grande invidia mista ad ammirazione.
mi chiedo cosa mi manchi per essere così anche io. per fare rivivere dentro me la reazione e l'azione.
mi chiedo se quanto scrivo sia chiaro. perché a me non lo è per nulla.
ma poi mi chiedo anche altre cose. e concludo che infondo non ha nessuna importanza perché non sto parlando direttamente a nessuno. perché di fatto nessuno si cura di tutto questo mondo sotterreaneo che mi accompagna. perché è di fatto un fardello. o almeno così è visto.
spensieratezza e leggerezza vs appesantimento cronico.
aspetta. tra 10 minuti ti chiamo.
perché sono sempre pronta io. perché sono sempre in anticipo. quasi sempre di corsa. come se dovessi incastrare mille impegni quando il mio reale e più grande dovere non so nemmeno quale sia.
mi domando se guarirò mai. se un giorno mi sveglierò e mi sentirò normale. se mai la mia vita potrà essere diversa da così. se assomiglierà un giorno a quello che immagino.
giro dei film ipotetici nella mia mente. protagonisti due donne, una più giovane una più adulta, e una gomma da masticare.

giovedì 17 luglio 2008

tu riesci a dire tutto quello che voglio sentire
tutto quello che mi fa morire
tu mi fai tremare, come in bilico, su di un filo statico
tu sai sentire i miei mille respiri anche se siamo a chilometri
allora portami al mare anche a dicembre se ti pare
allora fammi sentire tutto quello che hai da dire
allora portami a ballare e
fammi sentire quale musica ti piace ascoltare
tu che non mi vedi perchè decidi che non ti conviene
che la distanza alla fine fa bene
tu sai guardare come cicala
come se fossimo un'unica cosa

domenica 13 luglio 2008

l'alba è un miraggio che mi esplode dentro.

ho in mente una vecchia canzone
una poretti da 66 mi fa buona compagnia
fuori il cielo è gonfio di bagliori e a tratti saette lo squarciano in tutte le direzioni.
mi chiedo cosa spinga un fulmine e dirigersi in un punti preciso. a parte la fisica e la chimica ci saranno delle leggi e dirigerlo. delle leggi che non corrispondono a regole scientifiche intendo.
è incredibile come le cose possano cambiare.
io che non sono avvezza al cambiamento e che sono una persona abbastanza conservatrice, per così dire, una che non è avvezza a muovere le carte in tavola, una che ci mette mesi a prendere decisioni.
domani sarà una giornata molto particolare. sono contenta di non essere sola ad affrontarla.
sono agitata e nervosa ma piena di energia positiva. so che sto andando avanti e facendo quelle cose "da grandi" che mi fanno sentire adulta.
non so se mi piaccia davvero crescere e diventare grande.
preferisco di gran lunga essere la piccola di casa. essere la più coccolata.
anche se ho quasi 26 anni di fatto lo rimango sempre, la più piccola, per lo meno in casa mia. e lo vedo e lo capisco dalle attenzioni. dagli abbracci di mio fratello, che a volte mi sembra più piccolo di me.
improvvisamente poi mi sento una donna. quando vedo mio nipote di due anni che si viene a lanciare tra le mie braccia ed è così piccolo e così dolce con la sua vocina e le sue gambine nude piccolissime.
sentimenti contrastanti come sempre. e fulmini che non sanno dove cadere.
l'alba è come un miraggio che mi esplode dentro.
e sono in mezzo ad una tempesta elettrica. ma cerco di non allontanare da me la certezza di potercela fare ad affontare tutto.

lunedì 23 giugno 2008



con tutta probabilità sto prendendo a calci qualcosa di molto importante.
con tutta probabilità arriva un punto in cui risulto un po' indigesta come compagna.
ma mai dire mai. chi vivrà vedrà.

martedì 17 giugno 2008

l'anello mancante

senza dubbio intercorre qualche differenza tra me e la protagonista di sex and the city. inutile elencare i punti di divergenza tra me e lei. sarebbe una lista troppo lunga. a comincaire dall'abbigliamento e le scarpe per finire con lo stile di vita e le location. ma in questo momento di sigaretta, portatile (non mio) e luce soffusa, mentre sono rivolta alla finestra che non affaccia su manhatthan (spelling errato i suppose) ma su piazzale udine, mi guardo dal di fuori e mi ricordo un po' certi momenti di quella tremenda serie TV nonché floppissimo lungometraggio.
mi sto infatti chiedendo quale sia tra un uomo e una donna il meccanismo che certamente e inesorabilmente scatta a un certo punto in una coppia e che fa sì che la femmina diventi improvvisamente agli occhi del suo maschio una rompicoglioni.
mi domando perchè dopo inizi idilliaci alla fine l'asse della bilancia si sposta e mette la donna in una situazione di semi sudditanza in cui si ritrova a dipendere dal maschio.
ci vediamo?
perché non mi hai chiamato?
perché quel messaggio così stringato?
perché quel tono rigido?
il fatto è che ogni giorno dovrebbe essere come l'ultimo. o meglio come il primo.
e ogni giorno mi piacerebbe svegliarmi con rinnovato entusiasmo e sentirmi ogni singolo secondo desiderata e indispensabile. alla fine sono sempre io che rincorro che cerco e che ho bisogno di questo e di quello.
forse, anzi certamente, perché assolutizzo tutto e di base non riesco a vedere sfumature.
la relazione è complicata da gestire, nutrire e tenere in equilibrio.
non voglio pensare che sia impossibile. ma sono cosciente dell'enorme difficoltà che comporta la gestione di una coppia.
e per quanto possano eserci grandi sforzi e grandi passi avanti per me non è mai abbastanza e mi sento sempre una parte. un pezzetto. un tassello minuscolo. quando invece mi piacerebbe essere molto do più di questo.

lunedì 9 giugno 2008

faccio ancora sogni strani
e quasi mi vergogno a dirlo perchè tanto penso che riderai
perchè mi lamento in cotinuazione e allora non dico più niente
perchè devo andare a roma
e sottolineo DEVO
e perchè ho deciso di non aspettare più nessuno per decidere
e quindi fanculo.
autogestione
infondo credo che più difficile dell'amore ci sia lo spirito di coppia che poi di fondo è una conseguenza dell'amore.
matrimonio e convivenza sono tutte stronzate se manca questo
il pensiero al plurale insomma
e alla fine cerco tanto la compagnia ma se poi alla fine devo avere paura di essere me stessa che senso ha?

mercoledì 4 giugno 2008

tutto domani

Ho smesso di pensarti ormai
Ma faccio sogni strani
Mi specchio e c’è un estraneo
Che ha ancora le mie mani
Che come nei diamanti
Schieravi su di te
Pronta a far progetti per noi
Rimandavamo sempre tutto a domani amore
Per esser sempre quello che vuoi
E non finire mai non finire mai
Se questo è il tempo che si ha
Mettiamo una distanza
Dalla città dai numeri dal freddo della stanza
Voglio la tua bocca
Ma mi passerà
Prima che si apra per me
Per rimandere ancora tutto a domani amore
Ed esser sempre quello che vuoi
E non finire mai non finire mai
Musa un po’ puttana madre della mia bambina
Ora che son forte so che sei più forte tu
Non finire mai non finire mai

mercoledì 28 maggio 2008

damned deamons

damned deamons what do you want from me?
ho quasi paura di dormire perchè le mie notti sono ultimamente popolate da sogni assurdi. a parte uno sprazzo di sogno idilliaco di questa notte, tutto il resto è ansia e confusione e mi sveglio stanca più di quanto non lo fossi prima di dormire.
ma va bene
sono esagitata lo stesso
e poi questo tempo così nordico ma anche così monsonico
e poi mi danno della maoista
che se avessi avuto 20 anni nel 68 sarei stata una ribelle
ora invece camicetta rosa e jeans e tutta presa negli ingranaggi del business

martedì 27 maggio 2008

spazi illimiti

credo che le forme di somministrazione del lavoro debbano essere uguali per tutti.
il tempo che passo qui è lo stesso che passa un amminstratore delegato. magari la produttività è diversa, in termini economici. non faccio firmare contratti, certo. ma comunque senza la mia presenza oppure con una presenza disattenta certo il raggiungimento degli obiettivi sarebbe arduo anche da parte dell'AD.
insomma. tutto questo per dire. voglio andare in ferie.
ma devo dire che ultimamente vedo l'ombra di qualche soddisfazione.
come aggiornamento nel privato, ho vissuto momenti di grandissimo stress.
ineffetti di fondo mi rimane questo senso di sottile inadeguatezza.
diciamo che sto cercando di adattarmi. a persone e cose nuove. ma certe volte mi pare proprio una forzatura.
e poi boh. alla fine molto tristemente e sfigatamente mi sento sola in questi grandi spazi illimiti dell'universo.

lunedì 19 maggio 2008

mi sento così schifosamente svogliata che mi sento quasi in imbarazzo con me stessa.
di base credo proprio che questo posto non mi piaccia per nulla.
è passato un anno da quando ho iniziato a lavorare qui. tempo di bilanci? non ho nemmeno voglia di fare quelli.
aspetto che passino le ore e spero che non accada quasi nulla. perchè davvero non riesco ad affrontare la benchè minima questione.

sabato 10 maggio 2008

incredibile ma vero. milano in primavera profuma anche lei. camminando per le solite strade, a tratti si sente l'odore fortissimo dei gelsomini.
io come sempre un po' anima in pena me ne vado in giro senza sapere bene cosa fare.
ogni tanto mi manca un po' com'ero prima. mi mancano un po' le situazioni del passato e quindi non riesco tanto ad adattarmi al presente.

martedì 6 maggio 2008

i numeri primi gemelli

ilde è un gran bel nome. non so perchè mi sia venuto in mente. forse ho sognato qualcosa di strano.
nomen homen. chissà cosa si nasconde dietro il mio di nome. chissà se davvero qualcosa nel mio nome determina il mio modo di essere.
la voglia di lavorare è sempre meno. la voglia di sbrigare le solite stupide faccende è davvero minima. infondo questo lavoro non mi piace. sebbene sia variegato e fatto di relazioni, sento che non mi da niente. sento anzi che giorno dopo giorno mi annulla e mi appiattisce.
mi chiedo se ci si possa innamorare (prendete il termine con le pinze, ovviamente, come tutto)attraverso un libro. scoprire nella narrazione quello che l'autore è. che persona è. che sensibilità ha. che mente e che cultura si nascondono dietro le sue righe.
mi fanno male le dita, sempre costrette a movimenti innaturali. tipo scrivere al PC. fare fotocopie. pinzare fogli. comporre numeri sul telefono. stringere altre mani che non ho effettivamente voglia di stringere.
ho bisogno e voglia di partire. forse anche da sola. forse no. ma cambiare aria. mi ritrovo sempre nelle stesse strade, nelle stesse città. e mi sento come un'animale selvatico che non sta bene da nessuna parte. forse perché non ho mai avuto un mio habitat stabile. e non so bene quale sia il mio ambiente.
ho conosciuto tante persone diverse, tanti mondi. tante città. ma non so dire esattamente dove e con chi io sia veramente a mio agio.
potrei proseguire all'infinito.
ho fatto mia una teoria matematica che credo dipinga molto bene parte delle mie sensazioni.
esistono in matematica i numeri primi, quelli che non sono divisibile che per uno e per se stessi. in una qualsiasi sequenza numerica se ne trovano sempre. tipo il 13, il 17, per esempio. o anche l'1 e il 3. esistono poi i numeri primi gemelli, divisi da un altro numero. 1 e tre per esempio, divisi dal 2. i primi gemelli sono così vicini e infondo così simili, ma di fatto non possono mai realmente incontrarsi.
quantomeno affascinante tutto ciò. soprattutto per una come me che aveva sempre 4 in matematica.

lunedì 5 maggio 2008

la disperazione fa fare veramente cose strane.
tipo mandare mail formali con oggetto patetico
oppure fare pensieri scomodi e confondenti.
fumerò l'ennesima sigaretta della serata
legerò il mio bel libro
aspeterò l'alba di un nuovo giorno
sperando che domani un evento dirompente socnvolga questo noiso e polveroso equilibrio.

domenica 4 maggio 2008

penso di essere una persona veramente molto facilmente conquistabile. ciò non vuol dire che i miei gusti, er così dire, siano semplici. dico solo che una volta capito che persona sono o meglio che tipo di persona sono, sia molto semplice trovare le armi giuste per fare di me una preda. queste situazioni generalmente mi piacciono poco perchè le persone che riescono a capire questo mi fanno sentire profondamente vulnerabie e dobole. con il solo risultato che poi mi fanno fuggire. la mia sola soddisfazione è lasciarli a bocca asciutta.

venerdì 2 maggio 2008

la città è pressoè vuota. solo io e pochi altri nullafacenti nullavolentisi aggirano annoiati per le strade. nessuna voglia di vedere nessuno. fuggo la compagnia per nascondermi nelle strade vuote. meditaizione. silenzio. dopo tutta la confusione e lo stress della grande città, tutto sommato questo freddo silenzio non mi disiace. a vedermi da fuori si può pensare che io sia una specie di sociopatica o sfigatissima solitaria. ineffetti credo proprio che le mie siano scelte consapevoli di vita. e l'aver compreso questo, se non altro, mi rasserena. aver capito che quella che sono sono io davvero e non solo un frutto di accidenti e coincidenze mi solleva da una specie di peccato mortale di accidia e suppnenza che a volte mi ento cucito addosso.
non so se è chiaro quel che voglio dire. ma credo che la mia struttura psichica e interiore abbia proprio bisogno di questi momenti. e se scelgo di stare sola è perchè lo scelgo davvero. il resto, sono scuse che racconto per non far capire che infondo sono un'eremita.
guarderò un film.
aspetterò un'ora tarda per mandare un messaggio, i messaggi della notte sono i più belli. sognerò come sempre improbabili situazioni che sono il riflesso di qualche recondito desiderio e mi cullerò in immaginari scenari di vita che da sempre mi alleggeriscono il presente.

mercoledì 30 aprile 2008

non so dire esattamente cosa mi spinga ad essere così. certe volte me le vado solo a cercare mi sembra. per un innato stupido e incontenibile masochismo.
infondo però se non altro è tutto molto vario. il mio altalenare d'umore mi fa vivere sempre giorni nuovi e diversi tra loro.
certo è anche vero che chi mi circonda rimane a bocca aperta difronte a tutto ciò e tendenzialmente non si capisce mai niente. ovvio. non ho nulla da rimproverare a nessuno.
mi piacerebbe chiudere gli occhi e riaprirli diciamo tra un paio di giorni.
ed essere come sono tutti quanti.

lunedì 28 aprile 2008

change and face the strange!

stranamente sento un flusso di energia incredibilmente dirompente che mi gira nelle vene.
sarà la primavera. sarà semplicemente che le persone partono ma poi ritornano. e anche se sono solo pochi giorni di lontananza, è bellissimo sapere che ci si rivede.
improvvisamente tutto mi appare molto più sensato. saranno le pulizie di primavera che ho fatto ieri, tutte le cose vecchie che ho buttato. sarà l'ordine domestico ripristinato, riflesso del mio nuovo ordine mentale.
sarà che alla fine mi interessa poco di quello che accade qui. sarà che ci sono altre strade che magari non porteranno da nessuna parte, ma che comunque mi danno la speranza e la consapevolezza che si può sempre cambiare e andare oltre.

lunedì 21 aprile 2008

dove ti porto ques'estate?
certe volte mi sento così sciocca perchè riesco a passare una giornata intera a farmi film dell'orrore su scenari possibili e poi alla fine mi basta una frase per sentirmi meglio.
rovistando tra i futuri più probabili, voglio solo futuri inverosimili.
ho visto l'installazione di greenaway questo weekend. mi chiedo come mai certe menti possano essere così elastiche e altre invece no.
certe cose inanimate riescono a darmi più emozione delle persone in carne ed ossa.
milano inzia improvvisamente a sembrarmi familiare, solo in certi momenti però.
mi dedico all'elevazione del mio intelletto. e improvvisamente il lavoro mi sembra una sciocca banalità, solo una parentesi. così mi sembra. soprattutto perchè penso che nelle ore di non lavoro ci sono cose belle da fare, musiche da ascoltare, luci da seguire, persone da abbracciare e con le quali ridere.
la pioggia contina a battere e il mio corpo si rivolta a questa non primavera. completamente bloccata faccio fatica a scrivere, persino.
infondo viene tutto dalla mente, anche il torcicollo.

giovedì 17 aprile 2008

difronte a me infinite possibilità
mi sento quasi onnipotente in questo momento.
e non so bene da dove arrivi questa sensazione
improvvisamente mi sento superiore. a tutte le cose banali che di solito mi infastidiscono.
distacco.
ho molto di meglio da fare e da pensare.

martedì 15 aprile 2008

è tutto vero?
o è tutto finto?
chi mi dice certe cose me le dice davvero? le sente? le pensa?
quanti modi ci sono per volersi bene?
e questi modi sono tutti esperienziabili in una notte?

venerdì 11 aprile 2008

il solito sesso - max gazzè

narrative tape

oggi è una giornata senza parole. un susseguirsi di immagini senza sottotitoli mi hanno accompaganto. immagini passate. immagini presenti. proriezioni del futuro.
l'assenza di parole non contribuisce a fare chiarezza e in realtà non so nemmeno se andare a cercare sillabe o frasi che possano aiutarmi nella decodifica delle immagini.
c'è un cielo pesante. così come me.
mi rendo conto di tutto. di essere assurdamente astrusa e enigmaticamente silenziosa e cronicamente indecisa. ma scusate se non ho voglia di parlare, di spiegare, di essere dorridente e simpatica.
se un'apatia totale mi assale e la sola cosa che posso fare senza fatica è quella di assumere una posizione orizzontale e fissare il soffitto. al massimo chiudere gli occhi senza quasi respirare per risparimare la fatica di entrare in contatto col mondo fuori di me.
in gabbia ovunque e mai libera. mai realmente felice. come se fosse una specie di spullizio il mio. che tutto sommato mi costruisco e mi cerco come se non ci fosse alternativa.
è difficile capirmi. so che la reazione a tutto questo non può essere che l'irritazione e la voglia di dirmi cazzo se sei pesante, cazzo se sei noisa, cazzo come ti lamenti.
ma che ci posso fare. che ci posso fare.
la chiudo qui. sono andata a cercare delle parole che alla fine non sono riuscita a trovare. ho trovato quelle sbagliate ma anche le stesse noiose parole di sempre.

martedì 8 aprile 2008

oggi sembra un po' the last day of summer diciamo.
giornata moscissima. nessun equilibrio. ho fatto moltissimi sogni stanotte. ognuno con una sfumatura diversa. da sogni idilliaci. a incubi orrendi. notte intensa devo ammettere.
ho sognato l'amazzonia. il lavoro. l'amore. tutto. tutto in una notte concentrato in poche ore.
mi rilasso. vado a casa. faccio due passi. e non penso a niente.

giovedì 3 aprile 2008

hanno rotto il cazzo (2)

jovanotti, casini e la pseudo guerrilla, le polveri sottili, moccia, 3 metri sopra il cielo, margherita buy, le pubblicità delle automobili, quelli che parlano 4 lingue, quelli che lavorano fino alle 10 di sera, quelli che ti costringono a lavroare fino alle 10 di sera, i viaggi di lavoro, le convention, i calendari tristi, i punti fragola, i volantini di campagna elettorale, i dibattiti in televisione, i barisit scortesi, le richerche di mercato, la sinottica, le mappe di posizionamento, i concerti costosi, i prezzi dei libri, le telefonate prvate di nascosto dall'ufficio, le sigarette fumate a metà, le didpendenze, i co.co.co., gli obblighi e i doveri, le scarpe costose

martedì 1 aprile 2008

120

un demone buono e un demone cattivo dimorano in me, come diceva qualcuno.
ormai sono in ovejob. compeltamente drogata dal lavoro. 14 ore filate.
sento gli occhi dietro.
per fortuna hanno legalizzato l'ora. e tutto è molto più giusto adesso, a livello di luce e sole e temperature e voglia di stare fuori.
una piccola partenza mi sembra una viaggio lungo un mese. sarà che sono troppo sentimentale.
nonostante la luce divina qui si ostinano ad accendere i neon. e io davvero non approvo. sono tuttti contro il risparmio energetico. immagino i contatori che vanno velocissimi.
fammi vedere le luci della centrale eletrricaaaaaaaaa
fammi vedere le luci
della centrale a turbo gassssssssssss
mamma mia.
che delirio.
non vedo l'ora che sia sera.

lunedì 31 marzo 2008

starting form the end

la vita scorre e si srotola in percorsi e sensazioni nuove.
arriva la primavera e da oggi un'ora di luce in più.
the music was ok but the frash air was better. direi che questa frase riassume un po' la serata di ieri, conclusasi con una stupenda e romanticissima scena. diciamo così, che è stata l'emozione di essere lì con te. diciamo che è stata la musica e la folla e il caldo e non la mia stupida superficialità. nonostante ciò è stata una serata splendida. come sempre del resto. diciamo che ora nell'ordine delle mie priorirrtà non c'è certo quella di rimanere qui fino a sera a tentare di risolvere improbabili problematiche operative, quando invece mi piacerebbe essere su un divanetto sotto una copertina a guardare in silenzio fuori dalla finesta per una durata di tempo indefinita. contando i germoglini verdi che iniziano a spuntare teneri su tutti gli alberi. che a milano ci sono più alberi che in molte altre città. che tutto è più bello se a guardarlo siamo in due.
se non altro è qualcosa da raccontare. non troppo forte però. e non proprio a tutti.
se non altro coltivare i sentimenti fa solo che bene. se non altro i miei moti interiori si muovono, appunto, disegnando alchimie sentimentali difficlmente verbalizzabili. perchè sono timida.

venerdì 28 marzo 2008

hanno rotto il cazzo.....

....
scamarcio, i negramaro, skin, bertinotti, berlusconi, vespa, la moratti, la pubblicità, gli intallettuali di sinistra, Le discoteche, i rave, le ferie d'agosto, le banche, i prestiti personali, gianna nannini, gli ambulanti che vendono le rose, gli ipod, le serie tv, in paricolare lost, il grande fratello, le liti tra colleghi, le scopate tra colleghi, l'oroscopo, l'inverno, il capodanno, la pasquetta, vaso rossi, gli zero assoluto, la bocconi, lo iulm, le frangette, gli scaricabarile, le moleskine, le polo, i gratta e vinci, il macdonalds, i conti correnti esteri, le carte prepagate, le pause pranzo compulsive, i tradimenti, i parcheggi a milano, i locali fighettini, l'aperitivo milanese, le questioni teGniche, le risposte secche, i panettoni con le uvette, via montenapoleone, lo ied, le suonerie per il cellulare, il web2.0, i pdf, i non fumatori, le mozzarelle, i cordon bleu.... il sequesro emotivo, il mac book, le feste alternative, mentana, troppo olio nell'insalata, il wi-fi, gli ex, la pubblicità di gazzetta dello sport, gli spot vodafone, i malati del caffè, la gdo, le ong, i ristoranti messicani, il canone telecom, gli sciampi antiforfora, le unghie finte, le famiglie allargate, l'emo core, gli alternativi firmatissimi, le tinte per i capelli, le tipe tiratissime, i tipi che si tirano, le acque aromatizzate alla frutta, i caffè delle macchine automatiche, il caro benzina, i libri di scuola, aserix e obelix, sarcozy e carla bruni, le cantantesse improvvisate, i musicisti incapaci, le pubblicità della lidl, la polemica sugli immigrati, le storie che finiscono, i finti malori

martedì 4 marzo 2008

i primi minuti ho pensato di morire. tremiti e lacrime incontrollate.
sarebbero stati sufficenti e non mi sarebbe importato avere speso diverse decine di euro per soli tre minuti.
un'amozione fortissima che non avevo mai provato. e ancora adesso mi vibra dentro vivida e freschissima.

lunedì 25 febbraio 2008

cure me

Marzo sembrava così lontano e invece eccolo qui... io svogliata come poche volte nella vita mi trascino stancamente tra gli impegni di lavoro e cerco di dare fiato ai miei entusiasmi sentimentali, anche se tra mille incertezze.
in questi giorni ho realizzato di essere sempre sulla soglia, di non abbandonarmi a nulla e di sembrare, in certe occasioni, così rigida e silenziosa da generare quasi imbarazzo.
cerco di immaginarmi le stesse situazioni con me assente. se siamo in 3 o 4 persone mi immagino come sarebbe senza di me. inutile negare che il 90% delle volte immagino un calo di tensione incredibile dovuto alla mia assenza.
incredibile di quante pippe mentali io possa essere capace. e pensare che mi sono stati fatti anche complimenti in questo senso... per la serie... brava, quante seghe mentali che ti fai....!
diciamo che non è che io me ne vanti.
ma questa è la settimana del dark. e tutto è concesso.... melancolia above all. serpeggia in me una certa eccitazione nel pensare che tutto sommato il 2 di marzo è vicinissimo. ma è un'attesa che voglio gustarmi

giovedì 21 febbraio 2008

momento di saudajiii.
sarà il superlavoro.
sarà che ho il vomito, ma non c'è niente di stupendo.
sarà che gira e rigira mi sento sempre sola e starmi dietro non è facile. perchè sono esigente. e voglio l'esclusiva.
sarà che è ancora giovedì enon è già venerdì.

mercoledì 20 febbraio 2008

L'immagine di te - Radiodervish

Ieri prima serata mondana milaese. Blue Note. Radiodervish. Milano e i Radiodervish sono per me come due punti che si incontrano lungo il mio cammino. Un piccolo segno del fatto che, sebbene tutto cambi, molte cose rimangono uguali e imperiture. E questo è molto confortante.
E poi. A Stefania con gioia. Nabil


Come l’alba dentro i vicoli
Mi sorprende il tuo calore
Fingo ancora di dormire sai
Mentre scivoli da me

La tua assenza ha molte vittime
Io che non so più aspettare
Crollano chiese infallibili
Sulle spalle degli eroi

L’immagine di te
L’immagine
Che il desiderio
Non fa spegnere

L’amore che fa impazzire gli dei
Svanisce nei giorni che non avrò mai
Io dove sarò
Tu dove sarai

Notte che già scioglie i vincoli
Scopro al vento il mio dolore
Colmo il vuoto con i simboli
Mentre fuggi via da me

L’immagine di te
L’immagine
Che il desiderio
Non fa spegnere

L’amore che fa impazzire gli dei
Svanisce nei giorni che non avrò mai
Io dove sarò
Tu dove sarai
L’amore che mi separa da lei
Raccoglie la guerra che è parte di noi
Io dove sarò
Tu dove sarai

domenica 17 febbraio 2008


il week end è stato incredibilmente denso di luoghi persone affetti e chilometri. viaggio ntturno, giornata a bari e matrimonio. rientro via aria. a milano la temperaura è di zero gradi celsius. in tutti i sensi.
il matrimonio è stao splendido, splendido rivedere tutti i cugini. con le loro fidanzate bellissime. vestitini e scarpe alte ovunque.
mi chiedo se mai troverò il mio posto. quando vado a bari sento come una forza che mi spinge a considerare quella città come la mia patria, la mia terra.
viaggio nella notte tra gli ulivi e il silenzio. tra le luci lontane e una tramontana violenta che stordisce e rende tutto confuso.
Milano mi sembra sempre più sconosciuta e ostica e mi rintano in questa casa dal pavimento anni 40 di una vita che non ho ancora vissuto e che mi hanno solo raccontato.
vorrei essere più leggera di così. più spensierata e solare e non così gotica cupamente crepuscolare.
come posso desiderare la puglia se sono così?

giovedì 14 febbraio 2008

Dove Ho Visto Te - Jovanotti

Molto narcisisticamente mi rivedo moltissimo. In ogni frase. Sarebbe bello se qualcuno l'avesse scritta per me. So che è solo Jovanotti, con la zeppola in bocca lungo la via di Damasco.... ma che ci posso fare

E le mie gambe han camminato tanto
E lamia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
E le mie ossa han preso tante botte
E ho vinto e perso dentro tante lotte
Mi sono steso su mille lenzuola
Cercando il fuoco dentro una parola
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte dell'America
Che assomiglia a te
Quei grandi cieli senza nuvole
Con le farfalle e con le aquile
E c'è una parte dentro all'Africa
Che assomiglia a te
Una leonessa con i suoi cuccioli
Che lotta sola per difenderli
E le mie braccia hanno afferrato armi
E tanta stoffa addosso a riscaldarmi
E nel mio petto c'è un motore acceso
Fatto per dare più di quel che ha preso
E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te
E c'è una parte della mia città
Che assomiglia a te
Quella dei bar con fuori i tavolini
E del silenzio di certi giardini
E c'è una parte della luna
Che assomiglia a te
Quella dove si specchia il sole
Che ispira musica e parole
Baciami baciami baciami
Mangiami mangiami mangiami
Lasciami lasciami lasciami
Prendimi prendimi prendimi
Scusami scusami scusami
Usami usami usami
Credimi
Salvami
Sentimi
E c'è una parte della vita mia
Che assomiglia a te
Quella che supera la logica
Quella che aspetta un'onda anomala
E c'è una parte in Amazzonia
Che assomiglia a te
Quelle acque calde e misteriose
Le piante medicamentose

martedì 12 febbraio 2008

true as fiction

dipendere dagli umori e dalle lune di una persona è davvero davvero snervante.
ormai riesco a capire l'andazzo della giornata dai passi in corridoio e dal modo in cui saluta.
l'ansia che sale quando ci sono due telefonate ravvicinate, ovvimanete fonte di enorme stress. perchè è tutto sulle sue spalle.
l'ira violenta mi si scatena dentro e una irrefrenabile voglia di prendere le mie cose e con massima serenità andarmene, non prima di avere detto tutto, ma tutto, quello che penso.
vivo in un mondo di finzione dove la vera me stessa esiste poco e niente e moltissime persone conoscono quella che non sono.
come qui e ora. calma calma. buona buona. anche remissiva a volte. superdisponibile. ma diciamo che a furia di tirare, la corda può anche spezzarsi. e siamo lì lì. agli utlimi filacci di juta che stanno per cedere. io sto quindi per cadere per terra, trascinandomi addosso tutte le conseguenze del caso.

lunedì 11 febbraio 2008

my feet in the air

tu forse non essenzialmente tu.
sono ancora stordita. ed è già mezzogiorno e la giornata non è delle più produttive.
spesso il mio sembra un banale lavoro di segretariato.
non so per nulla districarmi tra fatture e consuntivi. ma dovrò imparare. ma il mio intelletto si rifiuta e si allontana.
mi interrogo su questioni più o meno esistenziali sulla mia vita sentimentale. è tutto giusto? è tutto fuori tempo? ogni tanto mi sento un po' come se galleggiassi in un mare placido. come se ci fossero mille occasioni in questa storia da cogliere e io invece me le lascio navigare di fianco senza coglierle con il giusto e doveroso entusiasmo. e un po' mi dispiace sentirmi così. un vago senso di inadeguatezza serpeggia.
per fortuna è quasi primavera ormai. forse i primi di maggio reggio emilia per inseguire un po' di fotografie e seminari ad alto contenuto culturale. ci vuole.

sabato 9 febbraio 2008

pc vs mac

splendido banner rich media sul sito del new yokr times

venerdì 8 febbraio 2008

giovedì 7 febbraio 2008

sufring on a rock

in questa giornata semipiatta e seminoiosa in cui si stanno scatenando gli isterismi di mezzo mondo e la scienza medica più avanzata interviene su parte del mio parentado, navigo selvaggiamente in rete a caccia di qualcosa di interessante e culturalmente elevato da fare.
e quindi tutti su www.youmark.it a guardarsti tutte le campagnette....

mercoledì 6 febbraio 2008

stairway to heaven

l'annoso problema dello stoccaggio di scatole e scatoloni angoscia un po' tutti.
a chi non è mai capitato di traslocare, inscatolare o semplicemente ricevere una spropositata quantità di posta tale da doverla accumulare nelle scatole delle posteitaliane....
la soluzione non è semplice ma può tutto sommato dare adito a riflessioni più o meno trascendentali/ascetiche sull'essenza dell'animo umano.
così le scatole possono essere conservate in vari modi. chiuse in un armadio, per esempio.
oppure formare un grattacielo, una colonna, un pilasto.
una pila intera di scatoloni gialli posteitaliane diventa una moderna starway to heaven. e icaro può salire fino al secondo piano e quasi quasi toccare la dextera dei.

a parte queste digressioni la vita milanese procede. battezzata da un sole splendidamente splendido.
i miei investimenti anche procedono. anche troppo. mi ingolosisce un po' la metropoli....
Ma nel mese di marzo verdò i cure e i portishead e la cosa mi rende molto molto molto felice.
alla faccia del troppo glucosio.

martedì 5 febbraio 2008

G.D.O.

credo che uno degli articoli sempre in offerta presso la grande distribuzione sia il bagnoschiuma bionsen. premetto che una delle preoccupazioni più grandi di mia madre quando io devo partire per periodi più o meno lunghi è quella di darmi un rifornimento generale e totale di articoli da bagno, shampo, bagnoschiumi, dentifrici, saponi e detergenetni vari ed eventuali. nel caso specifico la passione della mia genetirice è quella dell'acquisto dei multipack: massima convenienza, ottimizzazione della spesa e durata lunga, anche contro il mio largo uso dei suddetti prodotti. La cosa implica che la mia valigia, quando parto, è sempre pericolosamente appesantita da una gamma variegatissima di boccette a rischio apertura e spargimento del contenuto schiumogeno fra i vestiti e i calzini.
tutto questo per dire che alla fine le marche degli shampo e dei dentifrici cambiano sempre ad ongi trasferta. la cosa invece che rimane sempre uguale è il multipack del bangoschiuma. sempre rigorosamente bionsen. quello con gli oligominerali giapponesi (che poi gli oligominerali non sono anche quelli che si trovano in certe acque....?). le induzioni sono due. la prima. il bagnoschiuma bionsen è sempre perennemente in offerta. tutto l'anno tutti gli anni. la seconda. ogni mia trasferta (viaggio studio, vacanza, e ora la mia nuova vita milanese) è accompagnata dallo stesso profumo. che ogni volta mi rimanda a ricordi svariatissimi. qui a milano ora mi sembra di essere in vacanza studio in germania. la germania aveva lo stesso profumo dell'irlanda. corsi e ricorsi.

lunedì 4 febbraio 2008

one way

sono sempre qui. ma tutto mi sembra diverso. come se non fossi più sospesa tra viaggi di andata e ritorno, come se avessi molto più spazio di libertà che difatto ancora mi spiazza un po'. poi magari scopro che tutto questo tempo extra non so come riempirlo. o scopro che tutto questo tempo extra che penso di avere non è poi così tanto.
di base però c'è la voglia di fare tante cose.
c'è il dubbio che dopo questa scelta io non abbia più voglia di tornare indietro, come credo sia giusto che sia. e insomma questa cosa mi fa riflettere sul fatto che infondo si tratta di un cambiamento profondo. piove su milano e piove su questo giorno diverso dagli altri.
la giornata è un po' mogia. ma pensieri dolcissimi mi fanno compagnia e mi fanno pensare ed essere sicura che ci sono tantissime cose bellissime per cui vale la pena essere attivi e vivere anche le seccature del lavoro. che poi uscita dall'ufficio ci sono persone e posti che mi aspettano. e tutto è molto caldo, accogliente e dolcissimo.
il concerto dei cure poi si avvicina. manca meno di un mese ormai. e sembra stupido ma anche questa cosa contribuisce ad una certa perfezione dell'equilibrio generale.

domenica 3 febbraio 2008

on the road again

già detto e ridetto, ma il 2008 è foriero di grandi cambiamenti.
la fine della vita da studentessa
un contratto di lavoro più o meno sicuro.
e oggi, ancoa una novità. ancora una viaggio verso milano, ma con addosso senszioni tutte diverse di un nuovo inizio. nuova casa con vecchi amici, cosa che fa sempre piacere. una città ancora da viveve e scoprire. ancora tante persone da conoscere. ancora unovi percorsi .
in questa domenica di pioggia ninete può fermare l'incedere della mia vita indipendente.
sono contenta soffisfatta e mi stringerei la mano.
è come essee salita su un altro treno che mi porta da qualche altra parte con dei nuovi compagni di viaggio.

venerdì 1 febbraio 2008

i am very happy

la mia vita da studentessa è ufficialmente finita suggellata da un voto e da una splendida spilla di argento.
suggellata anche da vasche di long island e negroni e dense nuovle di simpatia.
ho dato indicazioni sbagliate a due gentlemen inglesi.
ho impegato 10 minuti a trovare il varco per infilare le monetine del distributore di sigarette.
ho fatto un po' di battute simpatiche. semino e raccolgo quello che mi merito.
da domenica sarò ufficialmente a milano.
la metropoli mi attende.
sono già ingolosita da concerti e varie ed evenutali.
sono molto felice. più che felice. felicissima.

lunedì 28 gennaio 2008

anno bisesto

centesimo post. e non sono ancora riuscita a capire come si fa ad integrare un video da youtube.
Forse al duecentesimo post ci riuscirò.
molto bene. ma anche molto male. alcune cose rimangono ugualmente orrende e mortifere nonostante l'anno nuovo. Scusate il poco ottimismo e la solarità stile famiglia addams.
Ricordiamoci che il 2008 è anche un anno bisestile. e per definizione un pochino sfigato.

giovedì 24 gennaio 2008

Temptation - New Order

A heaven, a gateway, a hope
Just like a feeling inside, its no joke
And though it hurts me to treat you this way
Betrayed by words, Id never heard, too hard to say
Up, down, turn around
Please dont let me hit the ground
Tonight I think Ill walk alone
Ill find my soul as I go home

Each way I turn, I know Ill always try
To break this circle thats been placed around me
From time to time, I find Ive lost some need
That was urgent to myself, I do believe

Up, down, turn around
Please dont let me hit the ground
Tonight I think Ill walk alone
Ill find my soul as I go home

Oh, youve got green eyes
Oh, youve got blue eyes
Oh, youve got grey eyes

And Ive never seen anyone quite like you before
No, Ive never met anyone quite like you before
Bolts from above hit the people down below
People in this world, we have no place to go
Oh, its the last time
Oh, Ive never met anyone quite like you before
Oh no, Ive never met anyone quite like you before

con la camicia bianca e la cravatta blu

maglione nero e faccia scura. anche se è quasi primavera il mio umore negli ultimi due giorni non sembra giovarne. anzi. diciamo che c'è stato un rapido rapidissimo calo di entusiasmo. per la serie mai cantare vittoria troppo presto.
non pensavo che il lavoro potesse condizionarmi così tanto da farmi perdere il sorriso.
ripeto sempre le stesse cose, ma sono stanca stanchissima esausta. ogni cosa, ogni spostamento ogni gesto mi costa una fatica incredibile.
non ho voglia di sorridere, ma non sopporto la mia faccia cupa quando mi guardo nello specchio e quando vedo gli altri delusi dal mio poco entusiasmo difronte alle cose che in genere sono quelle che mi fanno piacere e mi regalano una leggere inclinazione delle labbra.
non so bene da dove provenga tutto questo disagio. questo sentirmi fuori posto e vittima di una volontà che da me prescinde.
ingabbiata in una stanza mentre fuori si insinua la primavera. costretta a parlare con persone a me poco gradite, costretta ad essere gentile con tutti e a sorbirmi i cazziatoni di chiunque.
non è bello. forse prorpio è questo lavoro che non mi si confà.

lunedì 21 gennaio 2008

week end? quale weekend?

qui ormai è un flusso di lavoro continuo e il riposo è un momento prezioso, alla stergua dell'aria che respiro.
Mi riposo in treno, chiudo gli occhi durante i miei spostamenti in metropolitana, andare a fare pipì è attimo di pace e relax. che dura un paio di minuti, ok, ma sempre di relax si tratta.
La nebbia avvolge Milano e anche Novara.
Ogni tanto si fa viva una certa devastante rabbia.
Mi si insinua il dubbio di essere stronza. Estremista e radicale.
Ma giuro, giuro. Non lo faccio apposta. Non lo faccio per questioni di principio o altro.
Non lo faccio per ripicca.
Solo mi sono lasciata un po' di cose alle spalle. Il frutto amaro di una cosa nata storta.
E francamente, vorrei guardare avanti senza pensarci più. Perchè sono stanca ed esausta e ho bisogno di qualcuno che si occupi di me con tutta la dolcezza del mondo.
il 2008 mi è venuto ampiamente incontro in questo senso. E per una volta voglio vivere il presente senza pensare a quello che è stato.

sabato 19 gennaio 2008

the little apple

il giorno che viene dopo un giorno in cui hai fatto qualcosa di molto carino (una serata partciolarmente divertente, una festa, un cocktail di troppo e cose così) è sempre strano, almeno per me. mi resta addosso un senso di malinconia che mi fa pensare sempre eh si ieri sera a quast'ora ero con tizio, facevo questa cosa, poi siamo andati lì e poi... insomma un amarcord di breve periodo che si porta appesso le stesse emozioni intense di un ricordo lontano anni.
inizio pian piano a guardare milano con occhi diversi, adesso che penso con un po' più di concrtetezza, che potrei andarci a vivere per evitare di morire da pendolare.
milano vista da me è proprio la città dei clichè. non posso farci niente.
è soprattutto è la cittàaspirazionale. manca il mare, facciamo l'idroscalo. manca la sabbia, faccio la spiaggia all'arco della pace. manca l'aria di montagna, facciamo piste di ghiaccio alla darsena.
un po' è la voglia di essere tutto, un po' è anche la frustrazione perenne di non avere nulla.
e la gente che pensa d vivere bene a milano in fondo non i sta poi così da dio se ha bisogno del mare, della spiaggia e di cortina.
ripenso a ieri e dibase non riesco a pensare nulla di sensato.
ogni tanto mi sento come fuori di me. distante da quello che accade. forse perchè solo mi sembra strano che delle cose belle possano accadermi senza complicazioni. sono sempre un po' sul chi va là.
adesso cerco di riprendermi. doccia. cena. cinema. ce la posso fare.

venerdì 18 gennaio 2008

a 3000

amici vicini e lontani.
dopo una settimana intera di pioggia finalmente è uscito il sole e dentro e fuori di me è praticamente primavera...!

mercoledì 16 gennaio 2008

mi vengono in mente solo parolacce e scene di ultaviolenza in stile arancia meccanica.
avevo giurato che non mi sarei mai incazzata. che non me la sarei mai presa per le cose. e invece eccomi qui che mi faccio venire il mal di stomaco e le lacrime agli occhi semplicemente perchè per la prima volta (forse non la prima ma una delle prime) avrei voluto averla io l'ultima parola. perchè ho fottutamente ragione e mi rifiuto che chi mi fa un torto si incazzi con me perchè io me la prendo.
vaffanculo.
vaffanculo io che mi faccio mettere i piedi in testa, che mi metto sempre sul gradino più basso e che dico sempre si. vaffanculo io che mi metto a completa disposizione che mi fido e che investo nelle situazioni quando poi tutto mi torna indietro e mi colpisce in pieno petto.
e vaffanculo a chi mi provoca questi orrendi pensieri.

martedì 15 gennaio 2008

ammazzando il tempo

noia. noia mortale.
qui in agenzia oggi tutto scorre molto molto lentamente, per lo meno per le faccende che mi riguardano.
quando manca la tensione, non ho vie di mezzo e sopraggiunge la noia più buia e la voglia che diventino le sei in cinque minuti.
anche perchè le prospettive tardopomeridiane sono alquanto carine.

tumiturbi

notti decisamente agitate in cui dormo davvero poco e faccio un sacco di sogni un po' strani che mi fanno svegliare confusa e già stanca.
ma si tratta di una confusione tutta positiva.
spazi e superfici e location inedite.

lunedì 14 gennaio 2008

envy

miei cari carissimi e invidiosi lettori.
non mi vergogno di dire che va tutto bene. tutto molto molto bene. inzio ad adorare qusto 2008, così tondo, pieno di curve e cerchi perfetti.
Nulla da recriminare, nulla da desiderare perchè tutto è molto giusto così.
et donc, che dire.
per la prima volta un anno NUOVO.

domenica 13 gennaio 2008

news from the stars

il week end è scivolato via senza nemmeno che me ne rendessi troppo conto.
oggi c'è stata una parvenza di sole. per me, dentro di me, è arrivato come se fosse il primo giorno di primavera e i due passi al parco mi sono sembrati il primo momento della bella stagione. le giornare mi sembrano molto più lunghe a livello di luminosità, insomma, la mia mente è convita sia già marzo o aprile.
sè solo gennaio e ancora moltissimi giorni per questo 2008.
ascolto canzoni stravecchie con lo stupore di quando ascolti la nuova hit del momento. tutto mi sembra nuovo e tutto di fatto lo è perchè non ancora vissuto. nella quotidianità di sempre, che si ripete quasi inesorabili, si fanno spazio margini di novità.

sabato 12 gennaio 2008

baby.
i fell asleep beneath the flowers.
for a couple of hours.
what a beautiful day.

baby.
i dream of you beneath the flowers.
for a couple of hours.
such a beautiful day.

venerdì 11 gennaio 2008

sleeping

piove. ma piove la tipica pioggia di milano decisamente poco convinta.
io mi sento tirare un po' a destra. un po' a sinistra. un po' in alto un po' in basso.
non so bene da chi. non so bene da cosa.
a volte, in sostanza, non so dove andare. cosa fare. quale di queste forze opposte e contrarie assecondare.
forse dovrei solo assecondare me stessa e non badare ai magnetismi che a volte sembrano prendere il sopravvento sulla mia stessa volontà.
sono decisamente stanca. e quando lo dico intendo quella stanchezza totale e olistica che infetta corpo e mente. se sto ferma più di 5 minuti mi si chiudono gli occhi. 2 fermate di metro sono sufficienti per fare un sogno. il viaggio in treno è praticmanete un sonno completo come qui sonni che si dormono la notte.

martedì 8 gennaio 2008

il fuoco nelle viscere

il sangue mi ribolle nelle vene.
ci sono sul piatto tante cose in rapida evoluzione.
dormo poco, mi sveglio prestissimo ma sono sempre in ritardo.
un po' stanca ma carica.
talmente carica che faccio fatica a razionalizzare.
due giorni di nebbia. ieri sera camminando in centro verso casa non ho incontrato neanche una persona e la città e le strade e i muri erano tutti viscidi e umidi di nebbia pesante. pianura tutta la vita. a bari 12 gradi e i baresi sono convinti che faccia un freddo fottuto. qui 2 gradi. uno e uno 2.
insomma praticamente nulla.
ho da fare un lavorone per oggi. ne uscirò viva? e soprattutto, a che ora?

lunedì 7 gennaio 2008

sliding doors.

come in un grande rincorrrersi di tapis roulantes e sliding doors le cose si muovono in direzioni nuove e insapettate. si rivedono persone in situazioni diverse e tutto sembra nuovo e tutto è da scoprire.
il 2008, come ho già detto, mi sta regalando grandi novità. in tutti i campi. al lavoro, in famiglia, nella mia vita personale e privata, nelle amicizie. in tutto. alcune novtiàsono bellissime, altre lo sono meno. ma questo il bello.
finalmente dopo mesi respiro a pieni polmoni e anche se l'aria è fredda e piena di nebbia mi sento bene e rigenerata.
ho voglia di dare fiato alle cose, come mi ha detto qualcuno. ma ho anche voglia di prendermela con calma per osservare ogni spostamento ed ogni evoluzione che interesserò ciò che accade.
sto bene. e mi sento di dovere ringraziare qualcuno. non so bene chi. certamente ringrazio, tra gli altri, me stessa per la pazienza e la costanza. e anche per lo spirito di iniziativa e la capacità di osservare e, poco a poco, modificare il corso delle cose.

venerdì 4 gennaio 2008

im cheating on you...!

come dire.
scopri e scorpi, scopri delle cose che già sapevi, di cui eri già intimamente convinto. ma come dire, le scopri.
tutto sommato lo schock è minimo, quasi nullo. visto che erano cose che già sapevi. però insomma. ti vengono dette a un certo punto, le chiedi con insistenza. il cuore batte a 3000 per l'ansia della risposta che già conosci ma che infondo infondo speri sia diversa da quello che senti.... e tutto allora diventa più chiaro e ogni cosa cambia aspetto perchè inizi a guadrare tutto un po' in prospettiva insomma. prospettiva retroattiva al contrario. il passato assume altre forme e cose così.
ma va bene
tutto sommato mi interssa molto poco. dal momento che era una cosa che già sapevo. ora la so un po' di più. e si, il 2008 porta già con sè vari cambiamenti. del resto lo diceva l'oroscopo di astella (1 euro 2 riviste più calendario, per tutto il resto come sempre c'è mastercard) che questo sarà un anno diverso da tutti gli altri. e me ne rallegro nel più profondo del cuore...!

giovedì 3 gennaio 2008

Goodnight Goodnight - Hot Hot Heat

It's not enough to hear me say you've won
You only wanted me for having fun
But now I think you've gone and had your way
And left me with a pile of bills to pay
I can't even rewind the tape machine
To listen to your drunken reasoning
So here it is - your final lullaby

Goodnight, goodnight
You're embarrassing me
You're embarrassing you
So goodnight, goodnight
Walk away from the door
Walk away from my life
So Goodnight

I've given up on social niceties
I threw 'em out when I threw out your keys
Along with all your records I can't stand
You never even listen to any one of them
You're never gonna drag me out again
With all the people that were never ever even your friends
So here it is - your final lullaby

Goodnight, goodnight
You're embarrassing me
You're embarrassing you
So goodnight, goodnight
Walk away from the door
Walk away from my life
So goodnight

A little bit of rain I'd say is fair
But when it starts to thunder they all stare
This isn't goodnight, this is goodbye...

So goodnight, goodnight
You're embarrassing me
You're embarrassing you
Goodnight, goodnight.
Walk away from the door
Walk away from my life

Goodnight, goodnight
You're embarrassing me
You're embarrassing you
So Goodnight, goodnight
Walk away from the door
Walk away from my life
So goodnight

martedì 1 gennaio 2008

live from bari - 4

primo post dell'anno.
salutare l'arrivo del nuovo anno guardando il mare è certo uno degli inizi migliori di sempre.
l'oroscopo dice che sarà un anno diverso da tutto quello che è accaduto. che tutto sarà nuovo e che i primi mesi mi regaleranno qualcosa di molto importante.
cambierò aspetti della mia persona, migliorandomi e crescendo e tutto sarà un'esplosione di novità ed evoluzione.
in questo momento sento davvero che sarà così perchè sono piena di energie, sono contenta, positiva e felice di rientrare a casa domani, dove qualcuno mi attende e dove io spero di incontrare quello che in questi ultimi giorni è stato un contorno dolcissimo alle mie giornate baresi.
insomma mi vien da dire grazie anche se non so bene a chi o a cosa. probabilmente è l'aria del mare. forseuna delle cose che mi disapicerà non avere quando sarò tornata.