giovedì 28 giugno 2007

Tempo, bilanci e soddisfazioni

Tutto sommato, ma proprio tutto sommato, il bilancio è positivo. Un calcolo algebrico fatto di più e di meno... e si, il bilancio è positivo.
Le persone mi cercano, hanno bisogno di me, e io mi sento e sono in qualche modo utile nel marchingegno del meccanismo che elabora le pubblicità di ogni genere e specie.
E' bello sentirsi dire grazie, non avrei saputo come fare senza di te.
E' bello, in generale, sentirsi dire grazie in ogni caso.
Alla fine vedo passare tra le mie mani quello che poi dopo qualche tempo vedo in tv, sui giornali, per la strada. Progetti che anche in minima parte ho seguito, indirizzato, supervisionato.
E la cosa, ovviamente, mi fa piacere.
Certo, non stiamo parlando di avere scoperto il vaccino per i mali del mondo, ma in questa micro realtà super frivola sto asusmendo un ruolo un pochino necessario. In certe circostanze indispensabile.
Milano corre alla velocità della luce, io cerco di starle dietro ma sepsso sono in ritadro. Perdo i treni, le porte della metro si chiudojno appena in tempo per non farmi salire. Ma sto migliorando. Questa cosa per fortuna accade sempre meno spesso. Milano è indifferente se io perdo qualche treno o faccio tardi ad un appuntamento.
Risciurò a tarare i miei tempi sui suoi?
Riuscirò a tarare i miei tempi su quelli delle persone che amo?
E soprattutto chi deve adeguarsi a chi? Chi deve adeguarsi a cosa?

mercoledì 27 giugno 2007


Una breve parentesi di delirio sentimentale femminile. Mi è concesso, penso, in un blog dallo sfondo rosa. E si sa, il rosa è per anotnomasia il colore delle "femmine" e di tutto quello che concerne il loro mondo.
Insomma, il delirio conseiste semplicemnte in uno sfogo che penso sarà molto breve perchè quando inzio con le lamentele non mi sto mai molto simpatica e penso di non essere particolarmente gradita nemmeno agli altri, rischiando così di perdere i miei lettori, ammesso che ce ne siano.
A questo punto, visto che mi sono già dilungata molto con i preamboli, ridurrei il mio delirio ad un elenco puntato di domande.
Vi saluto ora, non so quanti arriveranno a completare la lettura del post.
Riverisco.
  • Perchè sono sempre le donne ad inseguire gli uomini?
  • perchè sono sempre le donne a soffrire e piangere e disperarsi?
  • perchè gli uomini hanno sempre una vena abbondante di pigrizia e poca intraprendenza?
  • perchè è così difficle progettare qualcosa (anche di molto stupido) con un uomo?
  • perchè ti piace sempre la persona sbagliata?
  • e soprattutto, perchè hai lasciato il tuo ex? non si stava poi così male assieme...
  • perchè regolarmente quelli che ti stanno più addosso sono quelli che vorresti far sparire dalla faccia della terra?
  • perchè sento sempre questo incessante bisogno di ocnmunicare e stare in contatto mentre dall'altra parte (salvo stimoli/punzecchiamenti/provocazioni) non si muove una foglia?
Con questa serie, peraltro breve, di domande enigmatiche alle quali credo nemmeno Dio saprebbe rispondermi, metto un punto a questa giornata in attesa del 4 agosto.

lunedì 25 giugno 2007

Treno interregionale Torino P.N - Milano C.le















Fare la pendolare, certamente, ti mette nella condizione di vedere e incorciare moltissime persone. Per poche decine di minuti sei a contatto con una varia umanità.
Le categorie di persone che si incontrano sui treni variano a seconda delle fasce orarie, sebbe questa tassonomia non sia poi così rigida. I viaggiatori, infatti, sanno sempre sorprendere e saltano, quando meno te lo aspetti, ad orari inconsueti, sul primo interregionale.

NOVARA MILANO

Ore 07:02 a.m.
(mi capita raramente di partire a quell'ora) ci sono gli Yuppies. Quelli che dalle prime luci dell'alba sono già incollati al cellulare, quelli che dormono con il blue thooth nell'orecchio, quelli che sono ancora figli degli anni 80, o semplicemente figli di papà che per scrupolo di coscienza sentono di dovere lavorare per giustificare il loro conto in banca già di per sè esageratamente pieno di zeri.
Alle 7 però ci sono anche gli operai (molto più sulle linee di competenza delle ferrovie nord che sulle linee delle ferrovie dello stato) e sono per lo più nordafricani. Per lo più molto giovani. Per lo più motlo stanchi. E io e il mio animo sociale, non so bene per quale motivo, tendiamo a rispettare e stimare molto di più questa secodna categoria.
Ore 08:02 a.m.
ci sono gli impegati e gli studenti volenterosi che quando sono in viaggio non fanno altro che parlare del viaggio stesso, della condizione del pendolare, della sporcizia e delle inchieste delle ieie su quanto sono sporchi i poggiatesta dei sedili. Dei viaggiatori autoreferenziali insomma. Ma i viaggiatori delle otto amano essere poliedrici e a volte alternano questo tipo di discorsi con altri argomeni che vanno dallo studio a lavoro. Tuue cose molto interessanti.
Ore 09:02 a.m.
ci sono gli studenti meno volenterosi, ci sono quelli che fanno l'accademia, quelli che magari hanno un esame alle 11, quelli che hanno i colloqui di lavoro. Questi di solito non parlano. Troppo assonnati (hanno fatto tardi, hann perso il treno delle 8 e stanno morendo dalla voglia di dormire), troppo tesi (per l'esame o per il colloquio), troppo immmersi nei loro pensieri artistici (quelli che fanno l'accademia).

[continua]

sabato 23 giugno 2007

Milano da bere

la movida milanese si apre ai miei occhi ogni volta come se i fossi solo una piccola ingenua ragazza di provincia. Milano è proprio una città che incarna tutti i luoghi comuni che su di lei sono nati e cresciuti. Milano, cocaina, milano da bere, milano modo, milano money, milano fabbriche, milano metropolitana, milano macdonalds, milano super trendy, milano alternativa. Milano è proprio come chiunque se la può immaginare. E' tutto quello che di questa città si pensa.E' tutto vero. Così vero che sembra quasi finto. Ogni tanto però milano riesce sempre a stupirmi. Io la vivo proprio come uno strumento, non come un posto. Come un mezzo, come un qualcosa da usare. Invece ogni tanto riesce a regalarmi una sorpresa ricca di umanità.
Questa sera finalmente il vento.
Meglio la città la campagna per vivere?
Ogni tanto mi figuro questa mia vita possibile in una qualche meravigliosa casa in campagna, non necessariamente casa da super ricchi, una casa anzi molto semplice.
Immagino una vita seganta dal tempo e dalle stagioni. Mentre viaggio ogni giorno fra novara e mialno, scopro qualcosa di affascinante. Il riso un po' più verde, i campi un po' più arati che portano i segni del passaggio di qualche contadino. Gli aironi che guardano lontano.
Io transito in mezzo a tutto ciò ed è bello ogni giorno lasciare una margine di stupore nella routine più noiosa.

martedì 19 giugno 2007

account

lavoro come stagista in una grande agenzia pubblicitaria di milano. non so bene perchè e percome ma la mia vita sta viaggiando verso questa deriva comunicativa pubblicitaria.
la mia capa diretta è una giovane donna, giovane, per l'appunto e poco più vecchia di me.
il mondo che mi si para davanti ogni mattina da un mese a questa parte è un caleidoscopico turbine di relazioni interpersonali fatto di telefonate, riunioni, meeting, prgogress, briefing, debriefing e tutto quello che c'è scrtto nei manuali di comunicazione, comprese strategie e brand awareness. con la dfferenza che qui non è tutto ordinatamente suddiviso in paragrafi, ma un po' mescolato alla rinfusa.
in questi giorni la boss è assente e io sto giocando sempre più seriamente a fare l'account. per chi non lo sapesse, in un'agenzia di comunicazione l'account è l'interfaccia con il cliente.
per esempio. c'è qualcuno che decide di fare uno spot. l'account va da questo qualcuno, capisce un po' cosa vuole, riferisce il tutto in ageniza ai creativi. dopodichè comincia un rimbalzo di materiali, modifiche, ottimizzazioni che va avanti per un periodo di tempo più o meno indefinito, finchè qualcuno non decide che il suddetto tempo è finito. e alla fine succede che si è sempre in ritardo. sempre. a prescindere dalla data di inizo del lavoro.
ora. una come me, una silenziosa serafica calma ragazza... reagisce malissimo alla frenesia. va a finire che una come me subisce una specie di mutazione interiore e si adegua al ritmo. per forza di cose.
con l'effetto collaterale di una sorta di incipit di esaurimento nervoso dovuto non tanto alle responsabilità (ancora abbastanza umane e limitate) affidatele, quanto alla necessità di dovere sempre e comunque correre. sempre. velocizzarsi. sempre. sto combattendo contro la mia indole da bradipo. la battaglia è lunga e difficile. affilo i coltelli. distendo lo spirito. e come un samurai aspetto che il nemico mi si avvicini.

lunedì 18 giugno 2007

starting from beggining

nasce un blog al minuto. non posso non contribuire a tenere alta questa statistica.
ora che ci sono dentro fino al collo, tutto è pane per i miei denti, ogni cosa sotto questo cielo mi interessa, dallo spot mulino bianco alle pontificazioni di corona dal suo balcone.
dalla bizzarra situazione meteo di questi giorni (cielo plumbeo, 28°) al palinsesto della tv generlasita.
un primo post buttato un po' lì, senza un motivo preciso.
ho bisogno di incoraggiamento, vogliate sostenermi.
riverisco.