senza dubbio intercorre qualche differenza tra me e la protagonista di sex and the city. inutile elencare i punti di divergenza tra me e lei. sarebbe una lista troppo lunga. a comincaire dall'abbigliamento e le scarpe per finire con lo stile di vita e le location. ma in questo momento di sigaretta, portatile (non mio) e luce soffusa, mentre sono rivolta alla finestra che non affaccia su manhatthan (spelling errato i suppose) ma su piazzale udine, mi guardo dal di fuori e mi ricordo un po' certi momenti di quella tremenda serie TV nonché floppissimo lungometraggio.
mi sto infatti chiedendo quale sia tra un uomo e una donna il meccanismo che certamente e inesorabilmente scatta a un certo punto in una coppia e che fa sì che la femmina diventi improvvisamente agli occhi del suo maschio una rompicoglioni.
mi domando perchè dopo inizi idilliaci alla fine l'asse della bilancia si sposta e mette la donna in una situazione di semi sudditanza in cui si ritrova a dipendere dal maschio.
ci vediamo?
perché non mi hai chiamato?
perché quel messaggio così stringato?
perché quel tono rigido?
il fatto è che ogni giorno dovrebbe essere come l'ultimo. o meglio come il primo.
e ogni giorno mi piacerebbe svegliarmi con rinnovato entusiasmo e sentirmi ogni singolo secondo desiderata e indispensabile. alla fine sono sempre io che rincorro che cerco e che ho bisogno di questo e di quello.
forse, anzi certamente, perché assolutizzo tutto e di base non riesco a vedere sfumature.
la relazione è complicata da gestire, nutrire e tenere in equilibrio.
non voglio pensare che sia impossibile. ma sono cosciente dell'enorme difficoltà che comporta la gestione di una coppia.
e per quanto possano eserci grandi sforzi e grandi passi avanti per me non è mai abbastanza e mi sento sempre una parte. un pezzetto. un tassello minuscolo. quando invece mi piacerebbe essere molto do più di questo.
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