domenica 21 dicembre 2008

we have all the time in the world.


penso al reciproco di zero e al genio altrui.
tutto sommato odio il natale ma fa parte di quelle cose che mi fanno sentire uguale algi altri come comprarmi l'antistress dall'indiano di turno in piazza, stare in coda verso il mare l'8 di agosto, andare a fare le gite di pasquetta e baciarsi con il fidanzato sotto il vischio.
oggi mi sono dedicata alla cucina e alla confezione dei docli della tradizione. lo faccio soprattutto per me. perchè adoro ricordami di mia nonna mentre polverizzo le mandorle e menrtre assaggio mille volte l'impasto per vedere se c'è troppo rum o no.
adoro l'appiccicume dei canditi (che peraltro non mi piacciono) e fondamentalmente mi piace anche quella stanchezza che ti piomba addosso quando hai messo via l'ultima terrina. sana e pura soddisfazione.
adopo poi i discorsi che regnano sovrani tra le donne che in gran consiglio sono l' a discutere se sia meglio un albume o due. se sia meglio usare il sac à poche o le mani, se sia meglio il limoncello nell'impasto o solo una grattatina di scorza di limone.
insomma a natale mi mancano tutti. mio padre, grande mangiatore di cartellate e fichi secchi con la mandorla in mezzo. mia nonn che preparava dolci per tutti i 7 figli e le loro famiglie. iniziava a cucinare l'8 dicembre. giorno dell'immacolata concezione. e finiva il 6 di gennaio. giorno dell'epifania di nostro signore.
mi manca mio zio che era il preferito della nonna e che riuniva tutti a casa sua e si giocava al mercante in fiera all night long. mi manca mia zia che armata di 2 pacchetti di sigarette (le kim slim) si piazzava al tavolo da gioco e puntualmente litigava di brutto con tutti, chè voi non sapete giocare.
insomma mi manca tutto questo. e quello che succede oggi mi sembra solo la triste parodia di un passato remoto che tutti in famigia rimpiangiamo ma di cui non osiamo parlare.

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