Le persone mi cercano, hanno bisogno di me, e io mi sento e sono in qualche modo utile nel marchingegno del meccanismo che elabora le pubblicità di ogni genere e specie.
E' bello sentirsi dire grazie, non avrei saputo come fare senza di te.
E' bello, in generale, sentirsi dire grazie in ogni caso.
Alla fine vedo passare tra le mie mani quello che poi dopo qualche tempo vedo in tv, sui giornali, per la strada. Progetti che anche in minima parte ho seguito, indirizzato, supervisionato.
E la cosa, ovviamente, mi fa piacere.
Certo, non stiamo parlando di avere scoperto il vaccino per i mali del mondo, ma in questa micro realtà super frivola sto asusmendo un ruolo un pochino necessario. In certe circostanze indispensabile.
Milano corre alla velocità della luce, io cerco di starle dietro ma sepsso sono in ritadro. Perdo i treni, le porte della metro si chiudojno appena in tempo per non farmi salire. Ma sto migliorando. Questa cosa per fortuna accade sempre meno spesso. Milano è indifferente se io perdo qualche treno o faccio tardi ad un appuntamento.
Risciurò a tarare i miei tempi sui suoi?
Riuscirò a tarare i miei tempi su quelli delle persone che amo?
E soprattutto chi deve adeguarsi a chi? Chi deve adeguarsi a cosa?