damned deamons what do you want from me?
ho quasi paura di dormire perchè le mie notti sono ultimamente popolate da sogni assurdi. a parte uno sprazzo di sogno idilliaco di questa notte, tutto il resto è ansia e confusione e mi sveglio stanca più di quanto non lo fossi prima di dormire.
ma va bene
sono esagitata lo stesso
e poi questo tempo così nordico ma anche così monsonico
e poi mi danno della maoista
che se avessi avuto 20 anni nel 68 sarei stata una ribelle
ora invece camicetta rosa e jeans e tutta presa negli ingranaggi del business
mercoledì 28 maggio 2008
martedì 27 maggio 2008
spazi illimiti
credo che le forme di somministrazione del lavoro debbano essere uguali per tutti.
il tempo che passo qui è lo stesso che passa un amminstratore delegato. magari la produttività è diversa, in termini economici. non faccio firmare contratti, certo. ma comunque senza la mia presenza oppure con una presenza disattenta certo il raggiungimento degli obiettivi sarebbe arduo anche da parte dell'AD.
insomma. tutto questo per dire. voglio andare in ferie.
ma devo dire che ultimamente vedo l'ombra di qualche soddisfazione.
come aggiornamento nel privato, ho vissuto momenti di grandissimo stress.
ineffetti di fondo mi rimane questo senso di sottile inadeguatezza.
diciamo che sto cercando di adattarmi. a persone e cose nuove. ma certe volte mi pare proprio una forzatura.
e poi boh. alla fine molto tristemente e sfigatamente mi sento sola in questi grandi spazi illimiti dell'universo.
il tempo che passo qui è lo stesso che passa un amminstratore delegato. magari la produttività è diversa, in termini economici. non faccio firmare contratti, certo. ma comunque senza la mia presenza oppure con una presenza disattenta certo il raggiungimento degli obiettivi sarebbe arduo anche da parte dell'AD.
insomma. tutto questo per dire. voglio andare in ferie.
ma devo dire che ultimamente vedo l'ombra di qualche soddisfazione.
come aggiornamento nel privato, ho vissuto momenti di grandissimo stress.
ineffetti di fondo mi rimane questo senso di sottile inadeguatezza.
diciamo che sto cercando di adattarmi. a persone e cose nuove. ma certe volte mi pare proprio una forzatura.
e poi boh. alla fine molto tristemente e sfigatamente mi sento sola in questi grandi spazi illimiti dell'universo.
lunedì 19 maggio 2008
mi sento così schifosamente svogliata che mi sento quasi in imbarazzo con me stessa.
di base credo proprio che questo posto non mi piaccia per nulla.
è passato un anno da quando ho iniziato a lavorare qui. tempo di bilanci? non ho nemmeno voglia di fare quelli.
aspetto che passino le ore e spero che non accada quasi nulla. perchè davvero non riesco ad affrontare la benchè minima questione.
di base credo proprio che questo posto non mi piaccia per nulla.
è passato un anno da quando ho iniziato a lavorare qui. tempo di bilanci? non ho nemmeno voglia di fare quelli.
aspetto che passino le ore e spero che non accada quasi nulla. perchè davvero non riesco ad affrontare la benchè minima questione.
sabato 10 maggio 2008
incredibile ma vero. milano in primavera profuma anche lei. camminando per le solite strade, a tratti si sente l'odore fortissimo dei gelsomini.
io come sempre un po' anima in pena me ne vado in giro senza sapere bene cosa fare.
ogni tanto mi manca un po' com'ero prima. mi mancano un po' le situazioni del passato e quindi non riesco tanto ad adattarmi al presente.
io come sempre un po' anima in pena me ne vado in giro senza sapere bene cosa fare.
ogni tanto mi manca un po' com'ero prima. mi mancano un po' le situazioni del passato e quindi non riesco tanto ad adattarmi al presente.
martedì 6 maggio 2008
i numeri primi gemelli
ilde è un gran bel nome. non so perchè mi sia venuto in mente. forse ho sognato qualcosa di strano.
nomen homen. chissà cosa si nasconde dietro il mio di nome. chissà se davvero qualcosa nel mio nome determina il mio modo di essere.
la voglia di lavorare è sempre meno. la voglia di sbrigare le solite stupide faccende è davvero minima. infondo questo lavoro non mi piace. sebbene sia variegato e fatto di relazioni, sento che non mi da niente. sento anzi che giorno dopo giorno mi annulla e mi appiattisce.
mi chiedo se ci si possa innamorare (prendete il termine con le pinze, ovviamente, come tutto)attraverso un libro. scoprire nella narrazione quello che l'autore è. che persona è. che sensibilità ha. che mente e che cultura si nascondono dietro le sue righe.
mi fanno male le dita, sempre costrette a movimenti innaturali. tipo scrivere al PC. fare fotocopie. pinzare fogli. comporre numeri sul telefono. stringere altre mani che non ho effettivamente voglia di stringere.
ho bisogno e voglia di partire. forse anche da sola. forse no. ma cambiare aria. mi ritrovo sempre nelle stesse strade, nelle stesse città. e mi sento come un'animale selvatico che non sta bene da nessuna parte. forse perché non ho mai avuto un mio habitat stabile. e non so bene quale sia il mio ambiente.
ho conosciuto tante persone diverse, tanti mondi. tante città. ma non so dire esattamente dove e con chi io sia veramente a mio agio.
potrei proseguire all'infinito.
ho fatto mia una teoria matematica che credo dipinga molto bene parte delle mie sensazioni.
esistono in matematica i numeri primi, quelli che non sono divisibile che per uno e per se stessi. in una qualsiasi sequenza numerica se ne trovano sempre. tipo il 13, il 17, per esempio. o anche l'1 e il 3. esistono poi i numeri primi gemelli, divisi da un altro numero. 1 e tre per esempio, divisi dal 2. i primi gemelli sono così vicini e infondo così simili, ma di fatto non possono mai realmente incontrarsi.
quantomeno affascinante tutto ciò. soprattutto per una come me che aveva sempre 4 in matematica.
nomen homen. chissà cosa si nasconde dietro il mio di nome. chissà se davvero qualcosa nel mio nome determina il mio modo di essere.
la voglia di lavorare è sempre meno. la voglia di sbrigare le solite stupide faccende è davvero minima. infondo questo lavoro non mi piace. sebbene sia variegato e fatto di relazioni, sento che non mi da niente. sento anzi che giorno dopo giorno mi annulla e mi appiattisce.
mi chiedo se ci si possa innamorare (prendete il termine con le pinze, ovviamente, come tutto)attraverso un libro. scoprire nella narrazione quello che l'autore è. che persona è. che sensibilità ha. che mente e che cultura si nascondono dietro le sue righe.
mi fanno male le dita, sempre costrette a movimenti innaturali. tipo scrivere al PC. fare fotocopie. pinzare fogli. comporre numeri sul telefono. stringere altre mani che non ho effettivamente voglia di stringere.
ho bisogno e voglia di partire. forse anche da sola. forse no. ma cambiare aria. mi ritrovo sempre nelle stesse strade, nelle stesse città. e mi sento come un'animale selvatico che non sta bene da nessuna parte. forse perché non ho mai avuto un mio habitat stabile. e non so bene quale sia il mio ambiente.
ho conosciuto tante persone diverse, tanti mondi. tante città. ma non so dire esattamente dove e con chi io sia veramente a mio agio.
potrei proseguire all'infinito.
ho fatto mia una teoria matematica che credo dipinga molto bene parte delle mie sensazioni.
esistono in matematica i numeri primi, quelli che non sono divisibile che per uno e per se stessi. in una qualsiasi sequenza numerica se ne trovano sempre. tipo il 13, il 17, per esempio. o anche l'1 e il 3. esistono poi i numeri primi gemelli, divisi da un altro numero. 1 e tre per esempio, divisi dal 2. i primi gemelli sono così vicini e infondo così simili, ma di fatto non possono mai realmente incontrarsi.
quantomeno affascinante tutto ciò. soprattutto per una come me che aveva sempre 4 in matematica.
lunedì 5 maggio 2008
la disperazione fa fare veramente cose strane.
tipo mandare mail formali con oggetto patetico
oppure fare pensieri scomodi e confondenti.
fumerò l'ennesima sigaretta della serata
legerò il mio bel libro
aspeterò l'alba di un nuovo giorno
sperando che domani un evento dirompente socnvolga questo noiso e polveroso equilibrio.
tipo mandare mail formali con oggetto patetico
oppure fare pensieri scomodi e confondenti.
fumerò l'ennesima sigaretta della serata
legerò il mio bel libro
aspeterò l'alba di un nuovo giorno
sperando che domani un evento dirompente socnvolga questo noiso e polveroso equilibrio.
domenica 4 maggio 2008
penso di essere una persona veramente molto facilmente conquistabile. ciò non vuol dire che i miei gusti, er così dire, siano semplici. dico solo che una volta capito che persona sono o meglio che tipo di persona sono, sia molto semplice trovare le armi giuste per fare di me una preda. queste situazioni generalmente mi piacciono poco perchè le persone che riescono a capire questo mi fanno sentire profondamente vulnerabie e dobole. con il solo risultato che poi mi fanno fuggire. la mia sola soddisfazione è lasciarli a bocca asciutta.
venerdì 2 maggio 2008
la città è pressoè vuota. solo io e pochi altri nullafacenti nullavolentisi aggirano annoiati per le strade. nessuna voglia di vedere nessuno. fuggo la compagnia per nascondermi nelle strade vuote. meditaizione. silenzio. dopo tutta la confusione e lo stress della grande città, tutto sommato questo freddo silenzio non mi disiace. a vedermi da fuori si può pensare che io sia una specie di sociopatica o sfigatissima solitaria. ineffetti credo proprio che le mie siano scelte consapevoli di vita. e l'aver compreso questo, se non altro, mi rasserena. aver capito che quella che sono sono io davvero e non solo un frutto di accidenti e coincidenze mi solleva da una specie di peccato mortale di accidia e suppnenza che a volte mi ento cucito addosso.
non so se è chiaro quel che voglio dire. ma credo che la mia struttura psichica e interiore abbia proprio bisogno di questi momenti. e se scelgo di stare sola è perchè lo scelgo davvero. il resto, sono scuse che racconto per non far capire che infondo sono un'eremita.
guarderò un film.
aspetterò un'ora tarda per mandare un messaggio, i messaggi della notte sono i più belli. sognerò come sempre improbabili situazioni che sono il riflesso di qualche recondito desiderio e mi cullerò in immaginari scenari di vita che da sempre mi alleggeriscono il presente.
non so se è chiaro quel che voglio dire. ma credo che la mia struttura psichica e interiore abbia proprio bisogno di questi momenti. e se scelgo di stare sola è perchè lo scelgo davvero. il resto, sono scuse che racconto per non far capire che infondo sono un'eremita.
guarderò un film.
aspetterò un'ora tarda per mandare un messaggio, i messaggi della notte sono i più belli. sognerò come sempre improbabili situazioni che sono il riflesso di qualche recondito desiderio e mi cullerò in immaginari scenari di vita che da sempre mi alleggeriscono il presente.
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