domenica 26 agosto 2007

in vain

ogni tanto ho l'illusione che le cose siano diverse. o che perlomeno possano esserlo.
mi capita di pensare che infondo sono io quella sbagliata e allora rimetto tutto in duscussione con tutte le conseguenze del caso. rivedo tutto per l'ennesima volta, ci rienso e ci rifletto a lungo. e decido che forse si, che fre si può provare ancora a dare fiducia a qualcuno che ti giura cose meravigliose.
ma poi cazzo. sempre devo disattendere ogni aspettativa. in ogni circostanza. e mi rendo conto di quanto sia triste e patetico il mio comportamento. sempre a preoccuparmi di fare quadrare le cose, sempre a correggere il tiro di quello che faccio, quando poi gli altri semplicemente se ne fregano di tutto e di tutti. con mota serenità e molta tranquillità.
e quindi la conclusione è una. smettere di affannarmi. capire, una volta per tutte, capure profondamente dentro di me che non vale la pena.
che non hanno nessuna importanza i miei sforzi.
che tutto quello che faccio, infondo, è come se lo facessi invano vsto che la controparte è sempre zero.
ho sbagliato sbaglio, continuerò a sbagliare. ma adesso capisco.
mi domando solo quando finirà questo orrendo periodo. mi chiedo cosa o chi possa tirarmi fuori da questo pantano, mi rendo conto anche che dovrò essere io da sola a farlo. a salvarmi, in un certo senso, prima di impazzire completamente di rabbia. per tutta questa indifferenza, per tutta questa freddezza, per tutto questo fatalismo, come se le cose spuntassero da sole dal nulla.
ho bisogno di tempo e spazio solo miei. recuperare le energie. la fiducia.l'orgoglio. la dolcezza che ho perso. che qualcuno mi ha portato via per il prorpio bieco bisogno.
post patetico. avevo promesso a me stessa che non ci sarei ricaduta, ma è più forte di me.
il prossimo post, prometto, sarà diverso.

1 commento:

. .˙˙mααt˙˙. . ha detto...

il vento passava nei capelli, il mondo girava veloce intorno a lei, molto veloce, frenetico. un vortice. in caleidoscopio reale, bello ma al contempo confuso. improvvisamente tutto non aveva piu senso. buoi infinito, attimi, lenti e poi tutto veloce rapido ancora colori, ancora luci ombre figure illogiche, belle.
ancora buio, lento, leggero, eterno. e capì. erano i suoi occhi, il battito delle sue ciglia creava il buio a lei sembrava eterno, come il roboante vortice colorato.
ma tutto avvene in pochi secondi.
stava cadendo rovinosamente dalla bicicletta mentre correva a prendere il treno.

tutto non è quel che sembra. mai.


"sempre a preoccuparmi di fare quadrare le cose, sempre a correggere il tiro di quello che faccio, quando poi gli altri semplicemente se ne fregano di tutto e di tutti. con mota serenità e molta tranquillità."
non è vero, semplicemente il mondo è troppo grande e nessuno, nemmeno persone immense, riescono a averlo tutto. non puoi farti carico dei pesi del mondo, non ha senso ne diventeresti tu uno e in quel caso nel MIO mondo diventando tu un MIO problema che dovrei cercare di aggiustare.
vivi il TUO mondo, dove TU sei il centro e aggiusta quello che ti sta vicino e poi vai piu in la. a volte poi fai salti illogici e vi piu in periferia. insomma è il TUO mondo e te lo gestisci tu come ti pare.

mi rendo conto anche che dovrò essere io da sola a farlo. a salvarmi, in un certo senso, prima di impazzire completamente di rabbia. per tutta questa indifferenza, per tutta questa freddezza, per tutto questo fatalismo, come se le cose spuntassero da sole dal nulla..
non so cosa ti abbia spinto a dirlo ma so che non lo pensi. sai che non è vero. sai che ogni sacrificio porta qlcosa. non puoi salvare tutto, qualcosa crollerà e tu non potrai farci nulla e ci starai male ma stando ferma tutto crollera.