nella via di casa mia, anzi, nella via parallela, le luci sono du da un bel po'. una settimana abbondante dire. non sono molto belle. credo simulino una sorta di agrifoglio o palcosa del genere con il risultato che assomigliano molto più ad un disegno anatomico del sistema venoso piuttosto che ad un elemento decorativi tipico del santo natale.
non è che io voglia per forza schirarmi o fare la parte dell'alernativona "chè io il natale non lo posso sopportare" ma ineffetti credo che la mia posizione in merito risulti globalmente assimilabile alla suddetto atteggiamento.
insomma, proprio il natale non posso soffrirlo. sopratutto non posso soffrire le luci, i regli, i metri cubi di carta natalizia, i tacchini farciti, le stelline filanti, i presepi e tutto il resto. mi piacerebbe potere andare in un posto dove il natale non c'è. o non si vede. o viene vissuto come una festa ordinaria, chessò, la festa della repubblica. dove non è così important stare in famiglia, dove non è csì importante onorare la festa con la messa e con il panettone. dico così forse perchè qui dalle mie parti, nella mia famiglia in particolare, si è sempre festeggiato moltissimo il natale. eppure nessuno sembra gioirne. tranne mio fratello. per noi altri, mia madre compresa,pare essere una sorta di dovere morale, non tanto nei confronti del bambin gesù, quanto nei confronti di una sorta di immaginario familiare che vuole a tutti i costi essere tenuto in vita.
concludo con una citazione autorevolissima, citata già da alcuni prima
Un Natale allegro! Al diavolo il Natale con tutta l'allegria! O che altro è il Natale se non un giorno di scadenze quando non s'hanno danari; un giorno in cui ci si trova più vecchi di un anno e nemmeno di un'ora più ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci dà, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita all'attivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto "allegro Natale" in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!
Charles Dickens, Un canto di Natale
Charles Dickens, Un canto di Natale
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